Depurare i gas di scarico a bordo è vista come la soluzione di gran lunga più efficace ed efficiente rispetto alla conversione di residuo in distillato in raffineria, dal punto di vista del contenimento "lifecycle" della CO2. E' quanto emerso dalla Bunkerworld Conference 2011 di Atene la settimana scorsa. Il processo necessario per trasformare una tonn. di olio combustibile pesante (HFO) in gasolio produrrebbe infatti 350kg di CO2 in stabilimento, mentre lavare con acqua di mare il gas che quella stessa tonn di HFO emette dai motori di bordo ne libererebbe solo 80Kg secondo Robin Meech, Direttore di Marine&Energy Consulting Ltd.
Argomentazioni e conclusioni condivise anche da altri esperti intervenuti nella discussione sia pure con valutazioni numeriche meno estreme. Secondo Eddy Van Bouwel, capo dell' International Petroleum Industry Environment Conservation Association, la tipica raffineria europea riconfigurata sul modello americano (che converte tutto il residuo in distillato) aumenterebbe l'emissione di anidride carbonica del 50%. Anche per Exxon-Mobil il saldo è a sfavore della raffinazione: per Sowmi Krishnamurthy, General Manager Europe/Middle East/ Marine Fuels, la rimozione di zolfo in raffineria libererebbe una maggiore quantità di CO2 (rispetto allo scrubbing) compresa tra il 3 al 10%. Tutto ciò a prescindere dalla entità dell'investimento, davvero imponente, e dai tempi per realizzarlo.