Bunker Fuels oggi e domani

Benvenuto nel Blog dedicato ai carburanti navali, anche chiamati Bunker Fuels,
una famiglia di prodotti che in Italia vende 3,4 milioni di tonn/anno corrispondenti al 5% del consumo totale di prodotti petroliferi del Paese (dati 2009). Poca cosa in rapporto al turnover delle navi nei porti nazionali, pochissima se confrontata con gli erogati marina di altri Paesi UE (Rotterdam 13,4mln di tonn, Gibilterra 4,5 Pireo 3,2 ecc). Segno di scarsa efficienza/ competitività del sistema di rifornimento italiano. Trascurato dalle Oil-Companies che non hanno investito in questo business, svalorizzato da Clienti Navali attenti solo al prezzo più basso.

Ma questo Blog è sopratutto rivolto al futuro, ormai vicino. Già impegnato a usare fuels a basso zolfo in porto e nelle acque costiere il trasporto navale avrà un obbligo di decarbonizzazione anche globale, purtroppo con costi crescenti. L'offerta di carburanti alternativi a basso impatto (NLG, Biorinnovabili, ecc) e di Scrubbers (dispositivi di lavaggio dei gas di scarico) sono le due sole direttrici tecnologicamente mature oggi percorribili.

Ogni visita, ogni contributo - anche critico - saranno benvenuti.
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giovedì 7 febbraio 2013

Scrubbers open-loop a rischio

Sulla scorta di uno studio di impatto ambientale rassicurante e considerato che gli scrubbers open-loop scaricano in mare acqua decisamente acida, la delegazione danese ha proposto al Comitato IMO/BLG-17 riunitosi in settimana che il valore minimo di PH dell'acqua di smaltimento da questi dispositivi sia abbassato da 6,5 (IMO-2009) a 3,0 semprechè l'unità navale si trovi al di fuori di porti, rade ed estuari. La richiesta ha trovato il sostegno della Svezia, dei "Paesi-Ombra" (Liberia-Panama,Bahamas ecc) e della associazione Interferry che aveva depositato una richiesta formale. Contrari  tedeschi e irlandesi mentre Finlandia, Norvegia e Olanda hanno suggerito analisi si impatto ulteriori che rassicurino sul rischio di acidificazione degli oceani. Viste le divergenze l'allentamento del vincolo di PH non potrà proseguire l'iter verso il prossimo MEPC e pertanto il PH resterà bloccato a 6,5 minimo. Un esito che terrà fuori mercato molti degli impianti di lavaggio open-loop e danneggerà le aziende che li producono.