Bunker Fuels oggi e domani

Benvenuto nel Blog dedicato ai carburanti navali, anche chiamati Bunker Fuels,
una famiglia di prodotti che in Italia vende 3,4 milioni di tonn/anno corrispondenti al 5% del consumo totale di prodotti petroliferi del Paese (dati 2009). Poca cosa in rapporto al turnover delle navi nei porti nazionali, pochissima se confrontata con gli erogati marina di altri Paesi UE (Rotterdam 13,4mln di tonn, Gibilterra 4,5 Pireo 3,2 ecc). Segno di scarsa efficienza/ competitività del sistema di rifornimento italiano. Trascurato dalle Oil-Companies che non hanno investito in questo business, svalorizzato da Clienti Navali attenti solo al prezzo più basso.

Ma questo Blog è sopratutto rivolto al futuro, ormai vicino. Già impegnato a usare fuels a basso zolfo in porto e nelle acque costiere il trasporto navale avrà un obbligo di decarbonizzazione anche globale, purtroppo con costi crescenti. L'offerta di carburanti alternativi a basso impatto (NLG, Biorinnovabili, ecc) e di Scrubbers (dispositivi di lavaggio dei gas di scarico) sono le due sole direttrici tecnologicamente mature oggi percorribili.

Ogni visita, ogni contributo - anche critico - saranno benvenuti.
I due website collegati, che ti invitiamo a visitare sono accessibili liberamente cliccando sui due Logo qui a fianco

giovedì 7 giugno 2012

Retrofit: Scrubbers verso LNG

"L'installazione di uno scrubber su una unità esistente ha un suo campo di convenienza economica rispetto alla conversione della propulsione da IFO a LNG, intervento più complicato e quasi sempre più costoso oltre che critico per gli ingombri se si vuole autonomia oceanica . Queste ed altre considerazioni tra cui l'età della nave impongono la necessità di una analisi ship-taylor-made nella scelta tra le due soluzioni retrofit." "Anche tra gli scrabber bisogna saper scegliere con giudizio: il lavaggio open-loop ad acqua di mare è indicato per unità oceaniche, quello ad acqua dolce per la navigazione nelle acque interne o marittime a bassa salinità come il Baltico, il sistema a circuito chiuso per l'esercizio nei porti o estuari, ecc." E' quanto affermato dalla GM di Wartsila, multinazionale finlandese leader sia nella motorizzazione navale (anche LNG) che nella costruzione di Scrubbers tramite la controllata Hamworthy.
http://www.wartsila.com/en/media/Articles/scrubbers-suited-to-newbuild-and-retrofit-market

Altri due studi sul LNG

Il primo, da parte dell'Autorità Marittima Danese, formula raccomandazioni sugli aspetti economici, finanziari, tecnici, operativi e di sicurezza di varie modalità di bunkeraggio: dal ship-to-ship indicato per erogati oltre i 100MC fino al truck-to-ship per piccoli volumi, oltre naturalmente alla modalità base via tubo tank-to-ship da NLG terminal. Nello studio l'auspicio che la EU detti linee guida sulla costruzione e operatività delle infrastrutture in modo che gli iter autorizzativi siano rapidi. 
http://www.dma.dk/themes/LNGinfrastructureproject/Documents/Final%20Report/LNG_Summary_Report_20120522_optimerad.pdf

Il secondo, da parte di DNV, compie il risk-assessment del progetto di NLG-terminal di Brunsbüttel, porto tedesco che da un anno ha iniziato a ricevere LNG in autocisterna (fornitore Gasnor) ed ora -con l'OK dell'Autorità Portuale- vuole dotarsi di una infrastruttura fissa ad-hoc.Brunsbüttel, alla foce del fiume Elba,ha il potenziale per diventare la stazione di bunkeraggio LNG più competitiva del Baltico. http://www.elbehafen.de/de/node/274

LNG come Bunker, visto dagli USA

 "NATURAL GAS FOR MARINE VESSELS" (U.S. Market Opportunities) 
Sono titolo e sottotitolo di un interessante studio eseguito da economisti e tecnici della M.J. Bradley & Associates per la fondazione  American Clean Skies (in calce).
Con l'aiuto di numerosi dati numerici, grafici e tabelle alla vigilia dell'inaugurazione dell'ECA nordamericana (prossimo 1 Agosto) lo studio affronta gli "economics" della opzione LNG tentando di disegnare l'identikit dell'unità navale riconvertita a gas che lo switch avvantaggerebbe, in un'ottica USA di medio termine. 

Allarme Lloyd-MAN su refueling LNG

"l'affermazione del LNG come bunker navale sostitutivo (di IFO) rischia di fallire se di pari passo non viene realizzata l'infrastruttura di erogazione del gas naturale criogenico nei porti. A fine 2011 non esistevano ancora supply-chains salvo quella norvegese...(*) il motivo fondamentale sta nel fatto che i fornitori di LNG non sono convinti che l'impresa valga la spesa cioè che il mercato marina remuneri l'investimento (rilevante)" E' l'allarme lanciato dallo studio congiunto Germanischer Lloyd/MAN che fa un bilancio costi-benefici dello switch IFO>LNG, di cui diamo il link: 
http://www.gl-group.com/en/group/news_25068.php
(*)Gasnor effettua 1.500 bunkeraggi/anno di LNG da autocisterna, in due porti norvegesi