Segnali positivi per il futuro dei dispositivi di lavaggio dei gas di scarico (scrubbers) dalla conferenza internazionale sui bunker marina in corso a Rotterdam a cura del Platt's.
Intervenendo ieri in apertura, Robin Meech CEO di Marine Energy Consulting si è detto convinto che gli armatori siano ormai decisi (sarebbe meglio dire rassegnati) a "varcare il Rubicone" assumendosi l'onere di dotare di scrubber le unità navali maggiormente esposte all'attraversamento delle aree ECA dove dal 2015 sarà obbligatorio lo switch da olio combustibile BTZ (1% di zolfo) a MGO (0.1% di Zolfo). Del resto sarebbe illusorio aspettarsi che siano i raffinatori a "purificare" il ciclo di produzione visto che intervenire in raffineria costerebbe un ordine di grandezza in più.
Il dispositivo di lavaggio-gas a bordo sembra dunque la migliore scelta di breve-medio periodo considerato che 1)consente all'unità di proseguire a IBF e anzi tornare alla qualità alto-zolfo con risparmio immediato, oggi sarebbe di 90$/tonn; 2) contestualmente all'SOx lo scrubber abbatte anche gli NOx ed il particolato (PM) che pure avranno limiti restrittivi in ECA dal 2016, e naturalmente 3)evita l'MGO il quale ai prezzi correnti costa ben 260$/ton in più dell' IBF1% ed è atteso a +300$/tonn quando la domanda navale si sposterà da fuel a gasolio. Vi è poi la aspettativa che il costo dell'impianto di scrubbing si riduca con l'avvio della produzione di serie. Meech prevede che a regime i benefici indotti dal dispositivo possano ripagare l'investimento in meno di due anni.
Il bunkeraggio con LNG (gas naturale liquefatto) rappresenta invece una soluzione di sicuro interesse ma in una prospettiva di più lungo termine in quanto necessita di una infrastruttura ad alta pressione a terra e un di un sistema di supply alle spalle costosi, ancora da venire. Solo Singapore e Goteborg stanno progettando gas-bunkering.
NB: i valori citati sono tratti dal Platt's Bunkerwire del 14.04 "ex-wharf " Genova