Bunker Fuels oggi e domani

Benvenuto nel Blog dedicato ai carburanti navali, anche chiamati Bunker Fuels,
una famiglia di prodotti che in Italia vende 3,4 milioni di tonn/anno corrispondenti al 5% del consumo totale di prodotti petroliferi del Paese (dati 2009). Poca cosa in rapporto al turnover delle navi nei porti nazionali, pochissima se confrontata con gli erogati marina di altri Paesi UE (Rotterdam 13,4mln di tonn, Gibilterra 4,5 Pireo 3,2 ecc). Segno di scarsa efficienza/ competitività del sistema di rifornimento italiano. Trascurato dalle Oil-Companies che non hanno investito in questo business, svalorizzato da Clienti Navali attenti solo al prezzo più basso.

Ma questo Blog è sopratutto rivolto al futuro, ormai vicino. Già impegnato a usare fuels a basso zolfo in porto e nelle acque costiere il trasporto navale avrà un obbligo di decarbonizzazione anche globale, purtroppo con costi crescenti. L'offerta di carburanti alternativi a basso impatto (NLG, Biorinnovabili, ecc) e di Scrubbers (dispositivi di lavaggio dei gas di scarico) sono le due sole direttrici tecnologicamente mature oggi percorribili.

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giovedì 21 aprile 2011

La U.S. Navy prevede BioBunkers in parità con IFO entro il 2020

La marina militare statunitense si è posta l'obiettivo di sostituire metà dei propri consumi di carburante fossile con fonti rinnovabili, in particolare biofuel, entro il decennio in corso. Un target analogo è anche nel budget della US Air Force. 
Perchè il traguardo sia raggiunto, l'industria energetica americana dovrà arrivare a produrre 8 milioni di barili (1.1 Mln di tonn) di biocarburante navale l'anno secondo quanto dichiarato dall' "Energy and environmental readiness division" della marina la settimana scorsa. Uno studio congiunto US Navy-Massachussets Institute of Technology (MIT) indica che che il punto di pareggio economico tra costo di produzione del biofuel navale e prezzo dell'IFO equivalente sarà raggiunto tra il 2019 ed il 2020 a patto che i fondi federali ed i piani di  R&D vadano a buon fine. Come noto il Presidente Obama punta a ridurre la dipendenza dei trasporti dal petrolio a partire dalle forze armate, ed i biofuels di prossima generazione sono una risorsa essenziale al raggiungimento dello scopo. In un discorso alla Georgetown University già a fine Marzo Obama aveva sollecitato il Pentagono a coordinarsi con l'Agriculture Department, l'Energy Department (entrambe dotate di mezzi finanziari ad-hoc) e con l'industria privata per dare vita ad un mercato di biocarburanti di generazione avanzata che possa alimentare i voli militari, il trasporto pesante su gomma e l'aviazione civile. La marina militare intende unirsi a questo sforzo e mette in campo un progetto di coltivazione di microalghe nelle Haway -già avviato- sostenuto dall'Advanced Research Projects Agency del Dipartimento della Difesa.
Il breve video che linkabile come segue testimonia di questi intenti.   

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