Bunker Fuels oggi e domani

Benvenuto nel Blog dedicato ai carburanti navali, anche chiamati Bunker Fuels,
una famiglia di prodotti che in Italia vende 3,4 milioni di tonn/anno corrispondenti al 5% del consumo totale di prodotti petroliferi del Paese (dati 2009). Poca cosa in rapporto al turnover delle navi nei porti nazionali, pochissima se confrontata con gli erogati marina di altri Paesi UE (Rotterdam 13,4mln di tonn, Gibilterra 4,5 Pireo 3,2 ecc). Segno di scarsa efficienza/ competitività del sistema di rifornimento italiano. Trascurato dalle Oil-Companies che non hanno investito in questo business, svalorizzato da Clienti Navali attenti solo al prezzo più basso.

Ma questo Blog è sopratutto rivolto al futuro, ormai vicino. Già impegnato a usare fuels a basso zolfo in porto e nelle acque costiere il trasporto navale avrà un obbligo di decarbonizzazione anche globale, purtroppo con costi crescenti. L'offerta di carburanti alternativi a basso impatto (NLG, Biorinnovabili, ecc) e di Scrubbers (dispositivi di lavaggio dei gas di scarico) sono le due sole direttrici tecnologicamente mature oggi percorribili.

Ogni visita, ogni contributo - anche critico - saranno benvenuti.
I due website collegati, che ti invitiamo a visitare sono accessibili liberamente cliccando sui due Logo qui a fianco

martedì 20 dicembre 2011

Coastguard USA con Cummins Inc.

Il Comando della Guardia Costiera ha annunciato oggi a Washington l'intenzione di dare vita ad un accordo di R&S con Cummins Inc., noto produttore di propulsori navali, per determinare vantaggi, rischi, tecnologia, costi e ogni altra ricaduta che lo switch a biomix comporterebbe per le unità di questo corpo navale, il quale evidentemente avverte il dovere di ridurre il proprio carbon footprint nelle acque della fascia costiera dove tipicamente opera. Acque che battezzate ECA fino a 200 miglia nautiche attorno al continente nordamericano, dal 2015 richiederanno l'uso di carburante 0.1% di zolfo per il loro attraversamento.
http://www.epa.gov/nonroad/marine/ci/420f10015.htm

U.S.Navy e Maersk testano BioBunker

La visita di Ray Mabus al quartier generale Maersk a Copenhagen ha convinto  il segretario di stato USA alla marina a partecipare ad una sperimentazione congiunta a bordo della "Maersk Kalmar" (nella foto), boxship da 88KDWT che durante un prossimo viaggio Europa>India userà 30 tonn di biofuel in rapporti di miscela con MGO petrolifero variabili dal 7 al 100% per gli ausiliari.
Il team di tecnici imbarcati a seguire le prestazioni del biomix registreranno ogni parametro prestazionale e di emissione utile a identificare la composizione ottimale del blend ovvero la % di componente bio che taglia SOx, NOx e CO2 come da roadmap IMO-2015 senza causare discapito alla marcia dei gruppi da esso alimentati.

lunedì 19 dicembre 2011

Evoluzione Transport Fuels (WEC)

Nei prossimi 40 anni il fabbisogno di carburanti dei paesi in via di sviluppo, Cina e India in testa, supererà quella dei paesi industrializzati. L’aumento dei consumi, dovuto in gran parte al trasporto pesante, sarà soddisfatto all’80% dal petrolio. Questo e molto altro nello studio targato WEC e titolato  “Global Transport - Scenarios 2050” dove vengono presentati due scenari estremi: “Freeway” e “Tollway”. 
Il primo prevede un mondo nel quale sia il mercato a stabilire la strada da seguire. Nel secondo invece si ipotizza un mondo più regolamentato nel quale i governi intervengono per promuovere tecnologiche alternative e per sostenere la diffusione delle infrastrutture di trasporto necessarie, nell'interesse della collettività. A seconda dello scenario il fabbisogno di carburanti al 2050 per tutte le forme di trasporto potrebbe crescere globalmente dell’80% (Freeway) o del 30% (Tollway) rispetto ai livelli del 2010.
Lo studio è visionabile su      http://www.worldenergy.org/publications/3810.asp

venerdì 16 dicembre 2011

Primo Gas-Scrubber di serie su Ro-Ro Messina

Hamworthy Krystallon, leader nei sistemi di depurazione dei gas di scarico navali, ha annunciato ieri di aver completato montaggio e messa in linea del primo dei quattro dispositivi destinati ad altrettante nuove unità Ro-Ro da 45.000 DWT della flotta Ignazio Messina. Ogni nave monta cinque scrubbers , tutti posti all'interno del vano-fumaiolo: quattro di essi depurano il gas di scarico di altrettanti motori ausiliari da 2MW ed il quinto serve la caldaia (2,5 tonn di vapore/ora). 
Il sistema di scrubbing ha ottenuto la approvazione DNV e la qualifica RINA "green-plus" a conclusione dei collaudi  in mare della "Jolly-Diamante", la quale potrà così rispettare il vincolo di emissione nei porti UE pur continuando a usare Bunker IBF ATZ, vincolo che dal 2015 si estenderà a tutte le aree ECA di tutela ambientale.  

mercoledì 14 dicembre 2011

Compie un anno il più grande gas-scrubber operativo on-board

Ha competato il primo ciclo annuale lavorando per 3.800 ore lo scrubber AlfaLaval-Aalborg installato a bordo della Ro-Ro DFDS Tor-Line "Tor Ficaria".  420 le tonn lo zolfo rimosse dal gas di scarico della combustione di 9.500 tonn di IFO-380 ATZ  e 350.000$ il saving sul costo del fuel, che in assenza di scrubber avrebbe dovuto essere BTZ (zolfo <1%) durante le 3.800 ore di navigazione in aree ECA.
I 12 mesi di esperienza hanno consentito ai tecnici AlfaLaval-Aalborg di migliorare sia l'operatività dell'impianto sia anche di raccogliere dati sul tasso effettivo di rimozione di zolfo, CO2 e PM. 
Questi dati confermano che lo scrubber -se ben tarato sull'unità navale- garantisce un livello di emissioni pari o inferiore a quello che si otterrebbe utilizzando MGO 0.10% di zolfo come carburante principale, del quale può dunque rappresentare una alternativa tecnicamente valida ed economicamente conveniente visto che, montato in retrofit, il gas- scrubber restituisce l'investimento in meno di due anni, a mercato corrente.

(dalla Conferenza "Innovation meets Regulation" , Londra-Ott 2011)

domenica 11 dicembre 2011

US Navy accelera sul Bio-Bunker

Solazyme e Dynamic Fuels si sono aggiudicate la fornitura di biofuel aviazione e marina necessaria ad alimentare in miscela 50/50 la portaerei, i velivoli e le unità di appoggio che parteciperanno alle esercitazioni navali nel mare delle isole Hawaii a metà 2012. Si tratta di 450.000 galloni (1.750 MC) di bio-olio prodotto da alghe (Solazyme) e da olio alimentare di scarto (Dynamic Fuels).
Un quantitativo modesto ma significativo della volontà del Pentagono di convertire a bio-powered alcune unità da combattimento che la marina inizierà a dislocare nelle sue basi overseas a partire dal 2014, i cosidetti "green strike group". La fornitura ha un valore di 12 milioni di dollari. 

lunedì 21 novembre 2011

La U.S.Navy dà OK a biobunker

A conclusione di testrun su un incrociatore della classe "Spruance" nelle acque della California la marina militare USA ha  promosso a pieni voti la miscela 50/50 di F-76 (naval distillate convenzionale) e biofuel algale di produzione Solazyme trovandola altrettanto performante dell'F-76 nel motore principale a turbina dell'unità. 
Il field-test si inquadra in un più vasto programma di 25 progetti -selezionati tra 400- che il Pentagono ha affidato all'industry e a centri universitari a fronte del budget militare destinato allo sviluppo di carburanti alternativi "drop-in" da fonte rinnovabile e sostenibile. I dettagli del testrun nel sito:
http://www.navy.mil/search/display.asp?story_id=63886

venerdì 18 novembre 2011

Durban: position paper ICS su CO2

A dieci giorni dall'inizio del Summit sul clima di Durban (COP-17) l'International Chamber of Shipping (ICS) prende posizione con un documento e un comunicato stampa, entrambi linkati in calce. Nel presentarli, il suo segretario generale Peter Hinchliffe ha ribadito l'impegno dello shipping a ridurre del 20% il carbon footprint antro il 2020 e  auspicato che IMO riceva dal Summit un mandato forte e chiaro a implementare il pacchetto di misure già approvate in sede MEPC a Luglio, nella consapevolezza che in assenza di un accordo solido scatterebbero normative regionali e/o nazionali con effetti distorsivi del mercato, che è per sua natura globalizzato (evidente il riferimento alla roadmap UE, pronta al lancio).
http://www.marisec.org/CO2lowres.pdf
http://www.marisec.org/pressreleases.htm#11-14%20Nov

martedì 18 ottobre 2011

LNG: Propulsione del Futuro?

Secondo proiezioni recentissime pubblicate da MEC-Intelligence su simulazioni a legislazione corrente potrebbe arrivare fino a 10.000 (5%della flotta globale) il numero delle navi che entro il 2020 scelgono il gas naturale liquefatto (LNG) come carburante per i loro motori. Un vero e proprio boom determinato dal saving che nel ciclo di vita di una nuova unità (25 anni) farebbe risparmiare all'armatore fino al 40% dei costi operativi rispetto all'uso di IBF/MGO. La moltiplicazione di navi gas-powered sarebbe esponenziale: 1000 unità nel 2015 e poi crescita verticale con la installazione su larga scala delle infrastrutture di erogazione di LNG nei porti. Un terremoto nella value-chain del bunkeraggio navale ma anche una opportunità unica per riposizionarsi competitivamente per gli armatori se le previsioni di MEC si tradurranno in realtà. Il link all'abstract dello studio a seguire: 
http://www.mecintelligence.com/uploads/MEC-i%20-%20LNG%20Propulsion%20-%20A%20disruption%20to%20the%20Maritime%20Industry.pdf

giovedì 29 settembre 2011

L.A. testa nuovo Seawater-Scrubber

vedi annuncio del 28.9 cliccando:
http://www.portoflosangeles.org/newsroom/2011_releases/news_092811_CSULB_Scrubber.asp

LNG: uovo di Colombo per le Ro-Ro ?

Wartsila sta progettando un sistema di alimentazione semovente che azzererebbe in un colpo tutte le (costose) infrastrutture necessarie al bunkeraggio di LNG nei porti.
L'idea è "smart": imbarcare tank-truck trailers (semirimorchi cisterna) pieni di LNG e agganciarli/collegarli direttamente alla alimentazione del motore così che fungano da serbatoi di bordo fino allo svuotamento, sostituiti da altri -pieni- pronti in banchina nei porti di scalo. Questo modo di bunkerare ridurrebbe la dipendenza dalle infrastrutture di terra delle navi che operano sulle "autostrade del mare" , e ne velocizzerebbe il rifornimento prima di ogni nuova tratta. Poichè un tank-trailer ha una capacità di 45MC corrispondenti al consumo giornaliero di una Ro-Ro, basterebbe imbarcarne due (+1 di riserva) per avere l'autonomia che queste unità normalmente richiedono. 
Il sistema è stato presentato la scorsa settimana a Londra da Oskar Levander, concept design director di Wärtsilä, al Lloydʼs Maritime Academyʼs Ro-Ro Seminar.

martedì 27 settembre 2011

Belco(Du-Pont) e Maersk fanno esperienza di Scrubbing oceanico

Belco Technologies Corp. ha concluso un accordo con  A.P. Moller–Maersk per la progettazione e la fornitura di una unità di depurazione dei fumi di scarico di uno dei motori ausiliari di bordo della "Maersk Taurus". L'impianto avrà una missione dimostrativa ma resterà in esercizio permanente sulla Taurus se al termine dei primi sei mesi avrà convinto delle sue prestazioni funzionali ed economiche. Il dispositivo, montato in retrofit, permetterà alla nave di usare bunker ATZ  (fuel oil 3.5% di zolfo) anzichè BTZ (0.1% ovvero gasolio) in acque ECA, dal 2015.


http://www2.dupont.com/Sustainable_Solutions/en_US/news_events/news/2011news_belco_moller_maersk.html

sabato 24 settembre 2011

Rotterdam aderisce a iniziativa LNG

Il Programma targato UE/TEN-T EA (Trans European Transport Network Executive Agency) che comprende centinaia di progetti di integrazione e sviluppo pan-europeo del sistema dei trasportitra i 30 prioritari (vedi http://tentea.ec.europa.eu/en/ten-t_projects/30_priority_projects/ ) ne persegue uno chiamato Motorways of the Sea (MOS) che punta a spostare trasporto merci dalle reti stradali e ferroviarie al via mare. 
E' notizia di questi giorni che dopo i Porti di Uttirtshals, Zeebrugge, Szczecin e Swinoujscie l'iniziativa MOS raccoglie l'importante adesione del Porto di Rotterdam interessato anch'esso alla fattibilità dell'uso di LNG come bunker fuel nel segmento di utilizzo "Short-Sea-Shipping" Nordeuropeo, una chance per la quale la UE sta investendo 25 milioni di € in R&D. Il draft feasibility report è atteso per il 21.11, lo studio completo entro Febbraio 2012.

martedì 13 settembre 2011

U.S. Navy per un Green Strike Group

Background:
1) US Navy consuma 17 Mln di tonn/anno di cui 80% jet fuel e il resto gasolio.
2) l'attacco ai convogli rifornitori è causa n°1 delle molte casualties oversees.
3) target strategico è sostituire metà del fabbisogno con biocarburanti al 2020.
4) la Casa Bianca ed il Congresso sono schierati a favore del progetto.
5) le biotecnologie necessarie al progetto sono classificate "vitali" per la sicurezza
    nazionale e hanno per ciò una corsia preferenziale di finanziamento.
6) US Navy ha costituito partnership con una serie di produttori bio-high-tech.
Il Green Strike Group 
è la squadra navale completa di tutte le sue unità, svincolata da carburanti fossili in quanto sostenuta esclusivamente da energia di origine biorinnovabile e nucleare. Inizialmente il Gruppo avrà ancora una dipendenza dal petrolio dovendosi limitare a miscele 50/50 come ammesso dalle specifiche in corso, lo spostamento di domanda sul bio farà tuttavia da volano e stimolo per l'industria privata, che infatti ha già mobilitato risorse e sta passando velocemente da produzioni pilota a impianti su scala industriale. La US Navy prevede che la prima squadra navale "verde" possa prendere il largo a fine 2012 per operare dal 2016 e che il biocarburante aviomarina  abbia un parity price corrispondente a 80$/barile. Di seguito lo statement ufficiale dal sito istituzionale.

sabato 10 settembre 2011

Wartsila e Shell insieme sul LNG BKR

Accordo di cooperazione tra le due multinazionali per "promuovere e accelerare" l'uso di gas naturale liquefatto come carburante navale. "Il rifornimento di LNG alle unità che montano motori marini Wartsila a gas naturale sarà realizzato dalla Shell ad iniziate dagli scali USA sul Golfo del Messico  per poi estendersi gradualmente ad altre aree geografiche. Il progetto, pluriennale, testimonia della convinzione di entrambi i Partner che il gas naturale sia il prodotto bunker di elezione nel lungo periodo, la soluzione win-win in grado di ridurre contemporaneamente emissioni e costi operativi di gestione della nave." Questo il tono delle dichiarazioni rilasciate da Wartsila Ship Power e Shell Oil Company(USA) giovedì scorso all'annuncio della Partnership. 

Solar Sailor Ltd annuncia prototipo unmanned ad energia eolico/solare

La Compagnia australiana specialista in tecnologie di propulsione navale da fonte rinnovabile ha dato il via ad un progetto che, se coronato da successo, rivoluzionerebbe l'industria dello shipping. Si tratta di una unità oceanica autoalimentata, senza equipaggio e ad emissioni zero denominata UOV, dove l'eolico fornisce la spinta e il fotovoltaico eroga elettricità per i sistemi di navigazione ! 
Il "licence agreement" tra Solar Sailor Holdings che apporta esperienze e knowhow su UOV di piccola taglia e Forgacs Engineering Ltd (primario costruttore navale australiano) punta a realizzare il primo prototipo full-scale di questo tipo, una concept-vessel che può cambiare le regole di mercato dello shipping mondiale a detta di Robert Dane, CEO di Solar Energy e inventore di questa tecnologia.                   Per il comunicato ufficiale cliccare: http://www.solarsailor.com/images/media/newsroom/110902-PRESS-RELEASE-UOV-ForgacsSSGS-3.pdf

martedì 30 agosto 2011

ETS Avio apripista per lo Shipping ??

 riportiamo  da www.carbonpositive.net di venerdì scorso, 26 Agosto

<<The direction of a legal battle over the European Union’s regulation of airlines’ greenhouse-gas emissions, which has great implications for the maritime industry maybe revealed as soon as next month. The European Court of Justice is expected to deliver its initial findings in a case brought by US airlines against the UK Government and European Commission over the inclusion of international airlines in the EU Emissions Trading Scheme as soon as late September.
The international maritime industry has a lot at stake in this case. Brussels is also formulating a proposal to regulate GHGs from all shipping in the EU in much the same way. The chances of it successfully doing so will be heavily influenced by the outcome of the aviation case in Europe’s highest court. An initial ruling from the ECJ could come in September or October, although there are expectations the full course of legal action could carry over into next year, which takes beyond the date the regulation comes into force.
From January 1, Brussels will bring airlines into the EU ETS and require the surrender of emissions permits for every ton/km of CO2 emitted during operation on all internal and international flights to and from EU airports. Airlines, their trade associations and government transport officials in the US, China, India, Russia and the Asia-Pacific have railed against the move. Their key argument is that applying EU law to foreign airlines violates international law governing aviation, and violates the sovereignty of other nations. European airline associations are also putting the squeeze on Brussels, fearful that the intense lobbying by foreign governments and airlines will see the Commission bow to pressure and exempt foreign carriers, disadvantaging EU carriers. This appears unlikely, however, with provisions for exemption only available to those countries with similar emissions caps in place to the EU’s ETS.
In the face of at times furious attack, the European Commission appears to be sticking to its guns. It has consistently argued that it wants to see the aviation and maritime sectors in Europe subject to the same emissions controls as land-based emitters. Emissions from these sectors are expected to grow enormously worldwide over coming decades without controls. The Commission has long said it would look to implement market-based measures (likely emissions trading, or possibly a bunker levy) on international shipping to reduce emissions if no global agreement to do so emerges from the IMO or UNFCCC. The IMO has agreed the mandatory application of new energy efficiency design and operational standards for vessels, EEDI and SEEMP, but these measures do not cap or reduce emissions overall, only slowing their growth over the next 20 years. Because of this, Brussels’ position previously has been that EEDI and SEEMP would not be enough to stop it proceeding with its own regulation of shipping. It is currently expected to reveal a proposal in the second quarter of 2012 and aim for implementation around 2014.
However, if the US airlines case were successful, this would force the European Commission to reconsider similar action in shipping. An International Civil Aviation Organisation (ICAO) agreement earlier this year to reduce airline emissions growth also left it open for the EU to go ahead with inclusion of the sector in its ETS.>>

mercoledì 17 agosto 2011

SOCP pubblica la prima Guida agli EGCS (Exhaust Gas Cleaning Systems)

Ship Operations Cooperative Program (SOCP) è un raggruppamento no-profit tra operatori marittimi USA, unico nel suo campo, considerato la "voce" della shipping industry. Promuove competitività, efficienza, sicurezza e compliance ambientale della marineria staunitense attraverso studi, standard e tecnologie mirate e gode del sostegno dell'Amministrazione Marittima Federale. 
Sotto il suo patrocinio e con il contributo (anche economico) della U.S. Maritime Administration ha visto recentemente la luce la prima edizione della "Exhaust Gas Cleaning Systems Selection Guide", una rassegna davvero completa e ricca di raffronti economici tra tutti quei sistemi di lavaggio del gas di scarico navale (Scrubbers) che oggi per il 2015 rappresentano l'unica alternativa short-cut allo switch da Bunker Fuel ATZ a Gasolio per le unità che operano in aree ECA o le attraversano.
Ho ottenuto da SOCP copia completa del report e consenso a farne oggetto di analisi a condizione di segnalare links o inviare copia degli elaborati che ne dovessi trarre. Chi fosse interessato all'argomento può contattarmi via mail. La Guida, 38 pagine di testo e altrettante di tabelle e grafici, verrà aggiornata annualmente.

S.I.Ferry (NYC) si converte a Gas

Oltre 2 milioni di $ di fondi federali USA sono stati concessi alla Staten Island Ferry Company di New York  per finanziare un progetto pilota che convertirà a NLG uno dei traghetti che quotidianamente fanno la spola tra St Georges (Staten Island) e Whitehall St. (Lower Manhattan), un collegamento vitale che serve ben 20 milioni di passeggeri/anno.
Il gas naturale è considerato da molti il carburante navale di elezione per lo Short-Sea-Shipping che potendosi rifornire con molta frequenza riesce a non occupare troppo spazio per i serbatoi di bordo.
Il progetto è considerato una "triple-win" dalle Autorità locali le quali si aspettano riduzione dei costi operativi, miglioramento della qualità dell'aria e minore dipendenza da fonti fossili di importazione. Anche se organizzazioni come BIMCO hanno fatto notare che restano aperti interrogativi pesanti sull'alto costo della filiera necessaria a rendere disponibile il LNG in modalità Bunker. 

Obama lancia iniziativa da 510 mln $

Martedì 16.8 il Presidente USA ha annunciato che i Dipartimenti dell'Agricoltura, Energia e Marina investiranno fino a 510 milioni di dollari nella produzione di biocarburanti navali e aeronautici "drop-in" nell'arco dei prossimi tre anni, destinati all'aviazione e marina militare USA, ma anche all'impiego civile.
L'iniziativa si inquadra nella strategia che lo stesso Obama aveva presentato a Marzo con il nome assai significativo di "Blueprint for a Secure Energy Future " , di cui abbiamo già dato notizia a suo tempo.
Il comunicato ufficiale della Casa Bianca è visionabile cliccando:  http://m.whitehouse.gov/the-press-office/2011/08/16/president-obama-announces-major-initiative-spur-biofuels-industry-and-en

sabato 16 luglio 2011

IMO vota l'EEDI ma concede deroghe

Il Comitato IMO per la protezione ambientale (MEPC-62) si è concluso ieri a Londra con un  accordo a maggioranza (48 Paesi su 55) che per la prima volta impone vincoli globalmente  cogenti anche se con una serie di "distinguo": le unità varate tra il 2015 e il 2019 dovranno avere  un indice di efficienza energetica (EEDI) migliorato del 10%, quelle costruite tra il 2020 e 2024 del 20%, e del 30% dal 2025. L'obbligo tuttavia non riguarderà un ampio numero di Paesi in via di sviluppo (Cina e Brasile in testa), che godranno di una deroga temporale. Nessun accordo invece su misure market-based tipo carbon-tax o ETS, per la difficoltà insormontabile di conciliare posizioni contrapposte. Il primo dei due link qui in calce porta al comunicato stampa ufficiale.
Contestualmente la Commissione Europea pur compiacendosi per l'accordo ha annunciato che l'anno prossimo intende emendare la Direttiva 2005/33EC perchè gli SOx navali immessi in atmosfera si riducano gradualmente fino al 90% e i PM fino all'80% entro il 2020. "L'inquinamento atmosferico non conosce frontiere, gli emettitori comunitari terrestri sono da tempo soggetti a una disciplina seria di contenimento dei GHG ed è ormai tempo che anche il settore marittimo faccia la sua parte" ha dichiarato il Commissario UE all'ambiente Janez Potocnik (vedi 2° link). Difficile dargli torto visto che anche l'aviazione entra nel sistema ETS col 2012 e che -lasciato senza freni- lo shipping raddoppierebbe la % di GHG immesso su base planetaria raggiungendo il 6% nel 2020. 
Le misure di efficienza varate da IMO/MEPC entreranno in vigore dal 1.1.2013.
http://www.imo.org/MediaCentre/PressBriefings/Pages/42-mepc-ghg.aspx
http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/11/888&format=HTML&aged=0&language=EN&guiLanguage=en
Jo Espinoza-Ferrey, Direttore IMO-Marine Environment Division, alla vigilia del MEPC spiega quali sono le "key-issues". Per vedere l'intervista clicca su: http://www.imo.org/MediaCentre/Multimedia/Video/Pages/MEPC-2011.aspx

giovedì 14 luglio 2011

BIMCO avanza dubbi sul LNG

L'associazione internazionale tra Armatori BIMCO (rappresenta 65% della flotta mondiale e 120 Paesi di bandiera) ha raffreddato gli entusiasmi sulla prospettiva che il gas naturale liquefatto (LNG) possa diventare rapidamente il "bunker del futuro" grazie alla competitività di prezzo (in controtendenza rispetto al petrolio) e all'impatto ambientale, decisamente entro i vincoli ECA.
Se infatti è vero che prezzo ed ecocompatibilità giocano a favore, è altrettanto vero -ma spesso sottovatutato- che il LNG pone gravi problemi di handling. Si tratta infatti di un prodotto che va tenuto a -160°C fino alla vaporizzazione in ingresso al motore. Una catena del freddo estremo molto costosa sia a terra che a bordo, che inoltre esige misure di safety particolarmente severe, una infrastruttura ancora inesistente negli scali mondiali salvo quei due/tre dedicati nella penisola scandinava. Goteborg e Singapore hanno l'ambizione di diventare Hub di LNG navale ma indubbiamente l'outlook dei progetti guarda  al medio termine. 

Accordo sui GHG al MEPC ?

Notizie promettenti dal Comitato IMO per la protezione ambientale (MEPC) in corso questa settimana. La delegazione di Singapore ieri ha avanzato una proposta di compromesso sul contenimento dei GHG che sembra poter raccogliere l'adesione tanto dei paesi in via di sviluppo quanto di quelli ad industria avanzata, fino ad ora divisi sul principio della "common but differenciated responsability" che i primi rivendicano pregiudizialmente. La proposta prevede l'introduzione di un indice di efficienza energetica per le nuove costruzioni e un protocollo di gestione dell'efficienza per tutte le navi, entrambi obbligatori a prescindere dalla bandiera. Il timing della implementazione sarebbe tuttavia diversificato, con tempi più lunghi per i Paesi emergenti, un approccio già utilizzato dalla stessa IMO quando vietò l'uso delle petroliere a scafo singolo (Marpol Annex I).
E' questo l'ultimo Comitato MEPC utile a raggiungere un'intesa sulle emissioni di gas serra che possa tradursi in normativa planetaria con la benedizione ONU-UNFCC entro l'anno. Diversamente l'Unione Europea procederà con una sua propria Direttiva, come più volte la Commissaria UE all'ambiente ha ammonito.

lunedì 11 luglio 2011

Prima Unità a Bio-Bunker in Cantiere

Propulsori innovativi per la portarinfuse "Aura II" che il cantiere STX di Turku (Finlandia) costruirà per Gaiamare Ltd (gruppo Meriaura). Si tratta di tre Wartsila 6L20 progettati per l'alimentazione permanente a bio-fuel ma anche in grado di passare a MGO in caso di necessità. E' la prima volta che una unità navale prevede il bio-bunker come carburante da crociera, una novità assoluta in Europa. La "Aura II", 105 mt di LOA e 19 di beam, sarà varata nella prossima primavera ed opererà prevalentemente nell'area del Baltico dove dal 2015 il cap di zolfo nei carburanti marina scende a 0.10%.

lunedì 20 giugno 2011

Wartsila e Metso Corp. pronte alla produzione di Scrubbers su larga scala

Arriva al traguardo la partnership tecnico-commerciale tra Wartsila e Metso, leader rispettivamente nella produzione di propulsori marini e di Scrubbers ad acqua di mare. La collaborazione ha portato a maturità industriale una tecnologia di lavaggio dei gas di scarico che potrà tradursi in tempi brevi nella fornitura di motori ad emissione ECA-compatibile  su larga scala quando col 2015 gli SOx e NOx rilasciati in atmosfera dovranno rispondere al vincolo IMO che diversamente obbligherebbe lo switch da olio combustibile btz (1.0%) a gasolio(0.10%) con relativo raddoppio del costo di refuelling.
E' quanto afferma un comunicato stampa nel quale la multinazionale finlandese anticipa di essere pronta a soddisfare il fabbisogno di scrubbers certificati IMO-compliant , domanda che esploderà con l'avvicinarsi del 2015 sia per le unità navali di nuova costruzione che per il retrofit di navi esistenti.
Il dispositivo ha equipaggiato per due anni la petroliera "Suula" (flotta Neste-Oil) facendo registrare prestazioni di abbattimento degli inquinanti ampiamente conformi con il protocollo IMO. Il primo Scrubber è previsto in consegna nel prossimo mese di Agosto. Ne seguiranno sicuramente molti altri. Il comunicato è visionabile cliccando
http://www.wartsila.com/en/press-releases/wartsila-gas-scrubber-ready-for-volume-production

sabato 11 giugno 2011

IFO ATZ previsti in ripresa dal 2015

La domanda navale di olio combustibile alto zolfo -dopo una forte contrazione iniziale a favore dei BTZ e dell'MGO- prenderà a risalire col 2015 quando i sistemi di lavaggio dei gas di scarico (Scrubbers) saranno diventati una scelta vantaggiosa, e continuerà a crescere all'aprirsi della forbice di prezzo tra MGO ed IFO. E' quanto prevede Robin Meech, MD di Marine&Energy Consulting intervenuto la scorsa settimana all'International Istambul Bunker Conference. Secondo Meech gli Scrubbers diventeranno standard di bordo "widespread" allorchè il sulphur cap del bunker marina sarà sceso a 0,50% su scala globale, obbiettivo che la roadmap IMO di riduzione degli SOx ha fissato al 2020 o al più tardi 2025. A quel punto anche l'istituzione di nuove aree ECA (dove l'MGO è d'obbligo) perderebbe significato e scopo. 

venerdì 20 maggio 2011

Technology Outlook 2020 by DNV

Ricco di analisi di scenario e di proiezioni sull'impiego di tecnologie de-carbonizzanti e "risparmiose", esce il tradizionale aggiornamento di prospettiva tecnologica in versione shipping curato da Det Norske Veritas.  92 pagine di grafici e tabelle per capire come il trasporto navale potrà avvalersi di ricerca e innovazione.
Questo il link per sfogliare l'outlook:
  http://issuu.com/dnv.com/docs/technology_outlook_2020_lowres

lunedì 9 maggio 2011

Bunkerworld Conference 2011: Scrubbers favoriti

Depurare i gas di scarico a bordo è vista come la soluzione di gran lunga più efficace ed efficiente rispetto alla conversione di residuo in distillato in raffineria, dal punto di vista del contenimento "lifecycle" della CO2. E' quanto emerso dalla Bunkerworld Conference 2011 di Atene la settimana scorsa. Il processo necessario per trasformare una tonn. di olio combustibile pesante (HFO) in gasolio produrrebbe infatti 350kg di CO2 in stabilimento, mentre lavare  con acqua di mare il gas che quella stessa tonn di HFO emette dai motori di bordo ne libererebbe solo 80Kg secondo Robin Meech, Direttore di Marine&Energy Consulting Ltd.
Argomentazioni e conclusioni condivise anche da altri esperti intervenuti nella discussione sia pure con valutazioni numeriche meno estreme. Secondo Eddy Van Bouwel, capo dell' International Petroleum Industry Environment Conservation Association, la tipica raffineria europea riconfigurata sul modello americano (che converte tutto il residuo in distillato) aumenterebbe l'emissione di anidride carbonica del 50%. Anche per Exxon-Mobil il saldo è a sfavore della raffinazione: per Sowmi  Krishnamurthy, General Manager Europe/Middle East/  Marine Fuels, la rimozione di zolfo in raffineria libererebbe una maggiore quantità di CO2 (rispetto allo scrubbing) compresa tra il  3 al 10%.  Tutto ciò a prescindere dalla entità dell'investimento, davvero imponente, e dai tempi per realizzarlo.

venerdì 22 aprile 2011

Pubblicata dalla AIE la Roadmap dei Biofuels

Potrebbe arrivare al 27%  nel 2050 (dal 2% attuale) la componente  “bio” nei carburanti destinati al trasporto planetario nelle sue varie forme, secondo  la “Technology Roadmap, Biofuels for Transport” appena pubblicata dall’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) al termine di un ampio studio interdisciplinare (link qui in calce). 
E se è vero che produrre "bio"in questa misura costerebbe la bella cifra di 11-13.000 miliardi di $, è altrettanto vero che l'aggravio di spesa (vs il fossile) sarebbe di appena l’1%grazie alle nuove tecnologie sostenibili. Dunque un extra più che accettabile se riuscisse a porre sotto controllo il riscaldamento globale e svincolare il settore dalla dipendenza fossile, senza pesare sul bilancio alimentare.

giovedì 21 aprile 2011

La U.S. Navy prevede BioBunkers in parità con IFO entro il 2020

La marina militare statunitense si è posta l'obiettivo di sostituire metà dei propri consumi di carburante fossile con fonti rinnovabili, in particolare biofuel, entro il decennio in corso. Un target analogo è anche nel budget della US Air Force. 
Perchè il traguardo sia raggiunto, l'industria energetica americana dovrà arrivare a produrre 8 milioni di barili (1.1 Mln di tonn) di biocarburante navale l'anno secondo quanto dichiarato dall' "Energy and environmental readiness division" della marina la settimana scorsa. Uno studio congiunto US Navy-Massachussets Institute of Technology (MIT) indica che che il punto di pareggio economico tra costo di produzione del biofuel navale e prezzo dell'IFO equivalente sarà raggiunto tra il 2019 ed il 2020 a patto che i fondi federali ed i piani di  R&D vadano a buon fine. Come noto il Presidente Obama punta a ridurre la dipendenza dei trasporti dal petrolio a partire dalle forze armate, ed i biofuels di prossima generazione sono una risorsa essenziale al raggiungimento dello scopo. In un discorso alla Georgetown University già a fine Marzo Obama aveva sollecitato il Pentagono a coordinarsi con l'Agriculture Department, l'Energy Department (entrambe dotate di mezzi finanziari ad-hoc) e con l'industria privata per dare vita ad un mercato di biocarburanti di generazione avanzata che possa alimentare i voli militari, il trasporto pesante su gomma e l'aviazione civile. La marina militare intende unirsi a questo sforzo e mette in campo un progetto di coltivazione di microalghe nelle Haway -già avviato- sostenuto dall'Advanced Research Projects Agency del Dipartimento della Difesa.
Il breve video che linkabile come segue testimonia di questi intenti.   

domenica 17 aprile 2011

Allerta Refining sugli IBF BTZ

Nel corso della 32^ edizione dell' International Bunker Conference di Copenhagen (6-10 aprile) Shell Marine Products Ltd. ha messo in guardia lo shipping su costi e reperibilità dei carburanti marina a basso contenuto di zolfo (BTZ), sia 0.1% che 0.5%, allorchè le prescrizioni IMO/Marpol entreranno in vigore. La prima con il 2015 nelle acque ECA,  la seconda ovunque nel 2020 o al più tardi 2025. Colin Crooks , GM di Shell Marine ha definito lo switch da heavy fuel a distillato (perchè di questo si tratterebbe) un vero e proprio  "game changer" per l'industria della raffinazione, e si è chiesto se lo Shipping sia consapevole dei tempi (lunghi)e degli investimenti necessari (colossali) per adeguare le raffinerie. Molto meglio la depurazione dei gas di scarico a bordo (scrubbers) che evita lo switch, e/o il ricorso al LNG. L'articolo di "Sustainable Shipping" che riferisce quanto detto da Crooks è visionabile cliccando http://www.3bconsulting.it/docs/Refining%20warns%20on%20LS%20fuel%20supply.pdf
Altro allerta è venuto dalla AIE. 
Intervenendo alla conferenza sui Bunker tenutasi recentemente a  Rotterdam, Eduard Lopez, Senior Oil Demand Analyst dell'Agenzia Internazionale dell'Energia ha ammesso  " ...si chiede all'industria petrolifera di riconfigurare le raffinerie nonostante i margini (pessimi) .... sarà ben difficile che la raffinazione riesca a produrre il carburante navale distillato nei tempi e nelle quantità necessarie al fabbisogno 2015(ECA) e 2020(globale)...." 

venerdì 15 aprile 2011

Lo "Scrubbing" riprende quota

Segnali positivi per il futuro dei dispositivi di lavaggio dei gas di scarico (scrubbers) dalla conferenza internazionale sui bunker marina in corso a Rotterdam a cura del Platt's.
Intervenendo ieri in apertura, Robin Meech CEO di Marine Energy Consulting si è detto convinto che gli armatori siano ormai decisi (sarebbe meglio dire rassegnati) a "varcare il Rubicone" assumendosi l'onere di dotare di scrubber le unità navali maggiormente esposte all'attraversamento delle aree ECA dove dal 2015 sarà obbligatorio lo switch da olio combustibile BTZ (1% di zolfo) a MGO (0.1% di Zolfo). Del resto sarebbe illusorio aspettarsi che siano i raffinatori a "purificare" il ciclo di produzione visto che intervenire in raffineria costerebbe un ordine di grandezza in più.
Il dispositivo di lavaggio-gas a bordo sembra dunque la migliore scelta di breve-medio periodo considerato che 1)consente all'unità di proseguire a IBF e anzi tornare alla qualità alto-zolfo con risparmio immediato, oggi sarebbe di 90$/tonn; 2) contestualmente all'SOx lo scrubber abbatte anche gli NOx ed il particolato (PM) che pure avranno limiti restrittivi in ECA dal 2016, e naturalmente 3)evita l'MGO il quale ai prezzi correnti costa ben 260$/ton in più dell' IBF1% ed è atteso a +300$/tonn quando la domanda navale si sposterà da fuel a gasolio. Vi è poi la aspettativa che il costo dell'impianto di scrubbing si riduca con l'avvio della produzione di serie. Meech prevede che a regime i benefici indotti dal dispositivo possano ripagare l'investimento in meno di due anni.
Il bunkeraggio con LNG (gas naturale liquefatto) rappresenta invece una soluzione di sicuro interesse ma in una prospettiva di più lungo termine in quanto necessita di una infrastruttura ad alta pressione a terra e un di un sistema di supply alle spalle costosi, ancora da venire. Solo Singapore e Goteborg stanno progettando gas-bunkering.


NB: i valori citati  sono tratti dal Platt's Bunkerwire del 14.04 "ex-wharf " Genova

sabato 9 aprile 2011

Più vicine misure UE anti-CO2

Nella sessione interdisciplinare IMO conclusasi senza passi in avanti di rilievo la scorsa settimana è riemerso il contrasto di fondo tra nord e sud del mondo sul criterio di ripartizione dei costi di abbattimento della CO2, che i Paesi meno avanzati rifiutano di co-finanziare sul principio della "equal but differciated responsability". 
Se lo stallo resterà irrisolto anche in sede MEPC-62 a metà Luglio, allora la UE procederebbe in via autonoma con l'imposizione di vincoli (CO2 Cap) a tutte le unità dirette o in partenza dagli scali marittimi comunitari. Ricordiamo che il <<white paper>> EU pubblicato recentemente (vedi post qui sotto) prevede la decarbonizzazione dello shipping nella misura del 40% entro il 2050.

sabato 2 aprile 2011

"Technology Outlook 2020" by DNV

Il documento passa in rassegna le tecnologie chiave che entro il decennio daranno inizio ad una evoluzione eco-virtuosa dello Shipping mondiale. Dal LNG ai Biobunkers agli Scrubbers alle Emusioni, al Nucleare, ecc, DNV offre una panoramica completa e spunti di riflessione sul futuro ormai prossimo della decarbonizzazione navale. 
Il Technology Outlook 2020 può essere sfogliato dal sito:
http://issuu.com/dnv.com/docs/technology_outlook_2020_lowres

mercoledì 30 marzo 2011

Uscito il "White Paper" UE - 2011

dal titolo "Roadmap to a Single European Transport Area – Towards a competitive and resource efficient transport system"  è  visionabile cliccando sul link che segue
http://www.3bconsulting.it/docs/EU%20White%20Paper%202011.pdf

RoRo High-Speed a LNG da "Record" in cantiere

Il cantiere Incat (Tasmania) ha rivelato ieri l'identità del Committente per il quale ha in corso di costruzione un RoRo catamarano da 99 metri capace di imbarcare 1000 passeggeri, 153 auto e tenere una velocità di crociera di 50 nodi. Si tratta di Buquebus, compagnia sudamericana che a metà del prossimo anno lo introdurrà in servizio tra Buenos Aires e Montevideo, sul Rio della Plata. L'unità avrà una motorizzazione dual-feed con l'LNG come carburante primario e MGO come fuel ausiliario. Sarà il catamarano più grande, veloce, efficiente ed ecofriendly del mondo, secondo quanto affermato nel comunicato stampa che trovate cliccando il link che segue.

lunedì 28 marzo 2011

2015: l'impatto dei vincoli ECA

Oltre 10 miliardi di dollari in scrubbers nei prossimi vent'anni e non meno di 5.000 di questi impianti  installati su altrettante navi per il 2015, questo quanto si legge in uno studio condotto da Marine&Energy Consulting Ltd assieme a Facts Energy Group, presentato la scorsa settimana a Fujairah al 7° Forum internazionale sul Bunkeraggio marittimo. Anche se sofferta e magari solo sul filo di lana, lo scrubber del gas di scarico (in versione retrofit) sarà la scelta n°1 che gli armatori farebbero per rientrare nei limiti ECA in Europa e NordAmerica pur continuando a usare IFO-380. Lo switch a MGO, onerosissimo (+300$/t circa), fa prevedere agli autori della ricerca un tasso iniziale di evasione dall'obbligo molto alto, considerata anche la impossibilità di reperire e installare in tempo utile tutti gli scrubber-kit se gli ordini -come sembra-  arriveranno in massa all'ultimo minuto.

Il link che segue porta alle tabelle e grafici più significativi dello studio, il report in versione  "full-size" esce ad Aprile.

venerdì 18 marzo 2011

Caro-Petrolio e Conti in Rosso (Tankers)


Il costo altissimo dell'IFO-380 ATZ schizzato oltre 600$/tonn sta "strizzando" il margine operativo dell'armamento cisterniero, già messe a dura prova da un mercato dei noli molto fiacco. Singapore e Fujairah le stazioni di bunkeraggio con le quotazioni più alte da due anni e mezzo ad oggi, con $630/ton.
Il grafico qui a sinistra mostra la risalita del prezzo del marine bunker che ha guadagnato il 40 percento (quasi $200 per ton) da settembre scorso nei due porti. L'impatto sul conto economico degli armatori è stato devastante sui risultati del 4° trimestre 2010, in rosso per quasi tutti. Con il 2011 la pressione sui margini è aumentata ancora col proseguire della corsa al rialzo del prezzo del rifornimento e la stagnazione dei noli, mentre la prospettiva a breve resta compromessa da una eccedenza di offerta cisterniera che non trova collocazione visto il calo di domanda di petrolio, riacutizzato dalla fiammata dei prezzi. Il grafico che segue dà immediata evidenza della criticità indotta dal costo del bunker sulla gestione/nave  per gli armatori del settore Tankers.

Saranno necessarie strategie creative e attenzione estrema alle misure di saving per non soccombere in questa contingenza, ad iniziare con la navigazione a velocità ridotta.  Molte  VLCC navigano ormai a 10 nodi nei tratti di  viaggio in zavorra e potrebbero rallentare ulteriormente nel tentativo di limare ancora il consumo specifico del fuel e contestualmente dare sostegno al mercato dei noli.  Si stima infatti che ben il 60% del ricavo da nolo spot di una VLCC sia ingoiato dal costo del carburante quando questo vale $630 per ton. Dunque attenzione e pressione alle stelle sul fuel procurement a reperire forme e modalità di rifornimento di massima economia nonchè strategie di hedge "smart"  per restare "a galla".
La stretta o per meglio dire  lo "Squeeze"  è  in pieno svolgimento ! 

Grafici da  P&P, March, 2011

martedì 15 marzo 2011

Forbice BTZ/ATZ al massimo storico

Il differenziale di prezzo tra olio combustibile BTZ (zolfo 1.0%) e ATZ (zolfo 3.5%) anche chiamato "premio zolfo"  ha toccato 89 $/t Cif Med e 98 $/t Fob NWE (*) valori che non si vedevano da Novembre 2008, sulla spinta di tre fattori,  due congiunturali ed uno di medio periodo.
Lo stop all'export di greggi libici tutti particolarmente "sweet" (BTZ) e lo tsunami in Giappone con il nucleare sostituito in parte da olio (BTZ) tra le cause contingenti. 
L''esplosione di domanda BTZ navale per l'attraversamento della fascia costiera nordamericana (200 miglia, ECA da agosto 2012) il motivo di medio periodo. 
Si consideri poi che il disastro nucleare giapponese sta inducendo una riflessione in Europa sul futuro delle centrali atomiche che potrebbe restituire ruolo al termoelettrico tradizionale, opportunamente decarbonizzato.

(*) Platt's European Marketscan del 14.03.2011

giovedì 3 marzo 2011

Nuovo Studio su Compliance con ECA lanciato dalla P/S Danese GreenShip

L’iniziativa industriale denominata “Green Ship of the Future” fondata da Aalborg Industries, A.P. Moller-Maersk, MAN Diesel e dal cantiere Steel Shipyard di Odense, che oggi conta 25 tra armatori, costruttori e istituzioni danesi ha lanciato un nuovo studio (ma serebbe meglio definirlo Progetto) che metta a confronto l'uso di LNG o Scrubber con lo switch da bunker 1.0% (IFO BTZ) a 0.1% di zolfo (MGO),assunto come base-case necessario alla compiance dei vincoli in acque ECA al 2015. 
La Parttnership  di Progetto coalizza nello studio Aalborg Industries, D/S Norden, la Danish Shipowners Association, Lloyd's Register, Maersk Maritime TechnologyMaersk Tankers, MAN Diesel & Turbo, Schmidt Maritime .
Il finanziamento proviene dal Danish Maritime Fund e dalle Imprese partecipanti. Entro l’anno I risultati.

martedì 22 febbraio 2011

Greener Shipping in North America

Le opzioni tra le quali l’Armamento Marittimo può scegliere si stringe inesorabilmente con il progredire della roadmap di riduzione delle emissioni di GHG in atmosfera, che andranno a regime in Nord-America tra il 2015 e 2016. A quel punto lo Shipping sarà costretto a scegliere se ricorrere a carburanti “puliti” o a lavare I gas di scarico se vorrà continuare servire USA e Canada.

Pro e contro di queste opzioni sono presentati in uno studio recentissimo realizzato da Kenneth Vareide, Direttore Operazioni DNV-Nord America, visionabile tramite link indicato in calce.

Tra le opzioni di adeguamento possibili, il report DNV indica nella motorizzazione a gas naturale liquefatto (NLG) la scelta ottimale sia per economia di esercizio che per efficacia di abbattimento dei GHG.

La reperibilità di NLG come bunker fuel nei porti nordamericani sarà tanto più capillare quanto maggiore il numero di navi alimentate a gas, un circolo virtuoso da incoraggiare con decisione secondo lo studio.

NB: DNV è leader incontrastato  nel design&safe practicing dello shipping gas-powered, che promuove attivamente. 


http://viewer.zmags.com/publication/4ae38aec#/4ae38aec/1

domenica 13 febbraio 2011

IMO fallisce Misure di Qualità

La 15^ sessione del Sottocomitato IMO "Bulk Liquids and Gases" (BLG) riunitasi la settimana scorsa presso la sede londinese dell' IMO preso atto della contrarietà dei suoi membri a introdurre misure regolatorie di maggiore ampiezza rispetto a quelle sullo zolfo contenute nell'allegato VI alla Marpol, ha dovuto concludere i lavori con un nulla di fatto.
Tra le misure discusse e non approvate il pre-test di qualità del bunker prima della erogazione a bordo, il divieto di miscelazione in bettolina, la conformità del prodotto a vincoli di qualità eco-correlati ulteriori rispetto alla ISO-8217, e l'attribuzione alle Port Authorities del potere di sorveglianza delle operazioni di bunkeraggio. Molte delle proposte erano state portate in Comitato dalla Norvegia e da Intertanko , che non hanno nascosto il loro disappunto.
Non è passata neppure la proposta di costituire un gruppo di lavoro avanzata in extremis dal Chairman BLG Mr. Sveinung Oftedal, il quale di conseguenza non sarà in grado di  portare alcun follow-up al prossimo MEPC di Luglio.

Maersk rafforza P/S su Bunker Fuel emulsionato

Lo scorso 11 Febbraio A.P. Moller-Maersk (MM) ha consolidato la partnership già in essere con la Britannica Quadrise Fuels International (QF) siglando un Royalty Agreement che getta le basi per la commercializzazione dell'olio combustibile marina in emulsione acquosa denominato MSAR  (Multiphase Superfine Atomised Residue)  del quale  Quadrise detiene il brevetto avendone sviluppato la tecnologia di produzione. il MSAR-Marina  che è  oggetto di un programma di sviluppo congiunto QF-MM iniziato l'anno scorso inizierà a proporsi nel mercato del bunker marina come sostituto drop-in del tradizionale IFO-380 una volta ottenuta la certificazione ISO. Quadrise conta che a maturità il prodotto possa costare ed inquinare meno dell'OC Bkr convenzionale e arrivare a competere con il gas naturale.
Ulteriori notizie cliccando: 

giovedì 3 febbraio 2011

2011: Lo Shipping sotto pressione per i GHG Navali

Riportiamo un ampio stralcio dell'interessante intervento intitolato "2011:Emission challenges squeeze shipping" edito ieri da Carbon Positive (CP), Società di consulenza e project management in tema di GHG "airborne", molto ascoltata. Il testo integrale è visionabile sul sito di CP:      http://www.carbonpositive.net/viewarticle.aspx?articleID=2255

"It's looking like a big year for sulphur and greenhouse-gas (GHG) control in shipping, with regulatory, technological and fuel-supply issues providing the industry with plenty to think about. Against the backdrop of recessed global trade conditions the environmental screws are tighteningon ship-owners and charterers.
………………………………………..
With Brussels so far standing firm on the implementation of its next-stage sulphur oxides (SOx) fuel content reductions in 2015, the industry now enters 2011 with just four years to take steps to comply with a 0.1 per cent limit in the North and Baltic seas. The same limit and timetable applies along the vast North American coastlines too while new ECAs appear likely for Hong Kong, Singapore and the Persian Gulf in coming years. Globally, the S% limit is set to reduce to 3.5 in 2012 and to 0.5 by 2020 or 2025.
Forward planning for tough SOx rules must begin, yet there is no easy option for meeting such stringent requirements. For those affected, it will mean fuel switching to clean fuels, such as LNG or marine gas oil, or the installation of exhaust-scrubbing technology, both of
which will require in most cases ship or engine modifications, or outright replacement. Even assuming all those options become widely available, the choices are going to be different from ship to ship and fleet to fleet………………..
To complicate the issue, there are serious doubts that enough low-sulphur fuels will be available to meet demand. Already there is the prospect of rising price of cleaner distillate fuels as refiners drag their heels on upgrades needed to expand supply. Meanwhile, the slow pace of efforts in trying to de-carbonise international shipping is likely to reach a crossroads in 2011.  One way or another, the next steps in regulation should be clearer by the end of the year, either the IMO agrees to act, the UN climate convention (UNFCCC) steps in, or, in the (most likely) event they both fail to do so, the EU will move to regulate international shipping in its waters.
………………………………….
The Commission says the timing and content of any GHG proposal depends on the results of key meetings this year; the IMO MEPC meeting in London in July and the next UNFCCC climate conference in Durban in December.But it is already moving on developing regulation, having undertaken technical studies and laying the groundwork for a stakeholder consultation process set to get underway. 
This week sees a high-level meeting in Brussels to firm up the proposed schedule in 2011. The Commission is aiming for regulation to be finalised to take effect by 2013, now just two years away. According to EU estimates, 35 per cent of world shipping emissions are connected to the EU, as measured by ship destination. This means a large chunk of the worldwide industry cannot escape European regulation. On the plus side, the options open to ship operators to cut GHG emissions are greater than those for the tough SOx limits.
……………………………………………..
In energy efficiency, DNV’s research shows there’s already a host of changes that ship owners could make at negative cost; they will more than pay for themselves over time but are underutilised or not being pursued at all. These include slow steaming, weather routing,
propeller enhancements and hull air lubrication to name a few.
Switching to LNG fuel is instead increasingly seen as a longer term option for many shipping fleets especially in the short sea sector. And while exhaust scrubbing of CO2 is far less advanced than it is for sulphur oxides, the technology appears to be making progress with a number of promising endeavours in research and development. The onus is on ship owners,charterers and others in the industry to stay on top of regulatory, technological and operational developments in 2011."

(02 Feb. 2011 , Carbon Positive)

sabato 29 gennaio 2011

MAN presenta un turbogas navale a GPL, DNV emette un "position paper" sul contenimento del GHG navale

Con un comunicato stampa ( visionabile tramite link qui sotto ) MAN Diesel&Turbo ha annunciato venerdì scorso 28.01 l'introduzione di un motore ad iniezione del tipo ME-GI particolarmente flessibile in quanto multi-feed, ovvero in grado di accettare una larga varietà di carburanti liquidi compreso il GPL (gas di petrolio liquefatto) ed il DME (Dimetil-Etere).
http://www.mandieselturbo.com/files/news/filesof15559/Master_PR%20LPG%20ME-LGI%20engine.pdf

DNV ha pubblicato un "position paper" dal titolo "Assessment of measures to reduce future CO2 emissions from shipping: research and innovation". Il pdf del documento è accessibile cliccando:
http://www.dnv.com/binaries/Assessments%20of%20measures%20to%20reduce%20future%20co2%20emissions%20from%20shipping_tcm4-438729.pdf

giovedì 27 gennaio 2011

Gas Bunkering: L'Autorità Marittima Danese lancia uno studio di fattibilità e invoca il sostegno UE



Quella che segue è una sintesi ottenuta annodando vari postings pubblicati dalla  DMA(Autorità Danese) sul suo sito ufficiale. Dà l'idea di quanto lo shipping nordeuropeo  avverta la necessità di dotarsi in tempo utile di alternative al bunkeraggio tradizionale, che dal 2015 diventerà onerosissimo per l'obbligo di passare da 1.0 a a 0.10% di zolfo, come dire da olio combustibile a gasolio. Uno switch che già oggi costerebbe qualcosa come +300$/tonn e probabilmente provocherebbe la riconversione da via mare a via terra di molto dello short-sea-shipping baltico.   

            Tough sulphur limits will create green opportunities.    
              (But the infrastructures will have to be in place)

The introduction of stricter sulphur regulations from 1 January 2015 in the Baltic, the North Sea and the English Channel will pressurise the competitiveness of short-sea shipping due to the considerable difference in price between ordinary types of ship’s fuels with a 1.0% sulphur content and bunker oil with a 0.1%sulphur, but at the same time opens up to alternative technologies if they let comply.
LNG is is amongst them.
However, before LNG can become a real alternative to liquid bunkers, a number of challenges must be faced and resolved. The need of an infrastructure of LNG filling stations is the most prominent, as it requires large investments if it is to cover a vast geographical area.

The fundamental problem is that the shipping industry would invest to convert to LNG only if gas bunkering becomes easily available, while on the other hand gas suppliers would invest only if LNG demand is concrete and rewarding. A “chicken and egg” type dilemma 
which keeps both sides, shipowners and gas suppliers on the sideline.

The Danish Maritime Authority has accordingly taken two steps:
1. issue a public tender to commission a Study Project on the establishment of an LNG infrastructure in the Baltic Sea, the North Sea and the English Channel based on a feasibility study of central enablers with the aim of making LNG a competitive fuel for shipping in the mentioned sea areas.
2.  address the EU Commission for support to the Study Project

If the EU will give support, the study work will commence in the spring of 2011 and will be finalised during the first quarter of 2012.

   The following parties will take part in the project:
       States: Belgium, Denmark, Finland, Sweden, Norway.
       The Nordic Council of Ministers.
     Ports: Port of Hirtshals (DK), Port of Zeebrugge (BE), and Szczecin and Swinoujscie seaports Authority (PL).
     LNG terminals and gas companies: Fluxys (BE), Gasum (FI), Gasunie (NL), Energinet.dk (DK), Energigas Sverige (SE) and Gasnor (NO).
    The maritime cluster: Germanischer Lloyd (DE), MAN Diesel and Turbo (DK) and Lauritzen Kosan A/S (DK)

Link: http://www.dma.dk/news/Sider/TenderforananalysisofthepossibilityofanLNGfillingstationinfrastructure.aspx