Bunker Fuels oggi e domani

Benvenuto nel Blog dedicato ai carburanti navali, anche chiamati Bunker Fuels,
una famiglia di prodotti che in Italia vende 3,4 milioni di tonn/anno corrispondenti al 5% del consumo totale di prodotti petroliferi del Paese (dati 2009). Poca cosa in rapporto al turnover delle navi nei porti nazionali, pochissima se confrontata con gli erogati marina di altri Paesi UE (Rotterdam 13,4mln di tonn, Gibilterra 4,5 Pireo 3,2 ecc). Segno di scarsa efficienza/ competitività del sistema di rifornimento italiano. Trascurato dalle Oil-Companies che non hanno investito in questo business, svalorizzato da Clienti Navali attenti solo al prezzo più basso.

Ma questo Blog è sopratutto rivolto al futuro, ormai vicino. Già impegnato a usare fuels a basso zolfo in porto e nelle acque costiere il trasporto navale avrà un obbligo di decarbonizzazione anche globale, purtroppo con costi crescenti. L'offerta di carburanti alternativi a basso impatto (NLG, Biorinnovabili, ecc) e di Scrubbers (dispositivi di lavaggio dei gas di scarico) sono le due sole direttrici tecnologicamente mature oggi percorribili.

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sabato 9 aprile 2011

Più vicine misure UE anti-CO2

Nella sessione interdisciplinare IMO conclusasi senza passi in avanti di rilievo la scorsa settimana è riemerso il contrasto di fondo tra nord e sud del mondo sul criterio di ripartizione dei costi di abbattimento della CO2, che i Paesi meno avanzati rifiutano di co-finanziare sul principio della "equal but differciated responsability". 
Se lo stallo resterà irrisolto anche in sede MEPC-62 a metà Luglio, allora la UE procederebbe in via autonoma con l'imposizione di vincoli (CO2 Cap) a tutte le unità dirette o in partenza dagli scali marittimi comunitari. Ricordiamo che il <<white paper>> EU pubblicato recentemente (vedi post qui sotto) prevede la decarbonizzazione dello shipping nella misura del 40% entro il 2050.

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