Bunker Fuels oggi e domani

Benvenuto nel Blog dedicato ai carburanti navali, anche chiamati Bunker Fuels,
una famiglia di prodotti che in Italia vende 3,4 milioni di tonn/anno corrispondenti al 5% del consumo totale di prodotti petroliferi del Paese (dati 2009). Poca cosa in rapporto al turnover delle navi nei porti nazionali, pochissima se confrontata con gli erogati marina di altri Paesi UE (Rotterdam 13,4mln di tonn, Gibilterra 4,5 Pireo 3,2 ecc). Segno di scarsa efficienza/ competitività del sistema di rifornimento italiano. Trascurato dalle Oil-Companies che non hanno investito in questo business, svalorizzato da Clienti Navali attenti solo al prezzo più basso.

Ma questo Blog è sopratutto rivolto al futuro, ormai vicino. Già impegnato a usare fuels a basso zolfo in porto e nelle acque costiere il trasporto navale avrà un obbligo di decarbonizzazione anche globale, purtroppo con costi crescenti. L'offerta di carburanti alternativi a basso impatto (NLG, Biorinnovabili, ecc) e di Scrubbers (dispositivi di lavaggio dei gas di scarico) sono le due sole direttrici tecnologicamente mature oggi percorribili.

Ogni visita, ogni contributo - anche critico - saranno benvenuti.
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venerdì 18 marzo 2011

Caro-Petrolio e Conti in Rosso (Tankers)


Il costo altissimo dell'IFO-380 ATZ schizzato oltre 600$/tonn sta "strizzando" il margine operativo dell'armamento cisterniero, già messe a dura prova da un mercato dei noli molto fiacco. Singapore e Fujairah le stazioni di bunkeraggio con le quotazioni più alte da due anni e mezzo ad oggi, con $630/ton.
Il grafico qui a sinistra mostra la risalita del prezzo del marine bunker che ha guadagnato il 40 percento (quasi $200 per ton) da settembre scorso nei due porti. L'impatto sul conto economico degli armatori è stato devastante sui risultati del 4° trimestre 2010, in rosso per quasi tutti. Con il 2011 la pressione sui margini è aumentata ancora col proseguire della corsa al rialzo del prezzo del rifornimento e la stagnazione dei noli, mentre la prospettiva a breve resta compromessa da una eccedenza di offerta cisterniera che non trova collocazione visto il calo di domanda di petrolio, riacutizzato dalla fiammata dei prezzi. Il grafico che segue dà immediata evidenza della criticità indotta dal costo del bunker sulla gestione/nave  per gli armatori del settore Tankers.

Saranno necessarie strategie creative e attenzione estrema alle misure di saving per non soccombere in questa contingenza, ad iniziare con la navigazione a velocità ridotta.  Molte  VLCC navigano ormai a 10 nodi nei tratti di  viaggio in zavorra e potrebbero rallentare ulteriormente nel tentativo di limare ancora il consumo specifico del fuel e contestualmente dare sostegno al mercato dei noli.  Si stima infatti che ben il 60% del ricavo da nolo spot di una VLCC sia ingoiato dal costo del carburante quando questo vale $630 per ton. Dunque attenzione e pressione alle stelle sul fuel procurement a reperire forme e modalità di rifornimento di massima economia nonchè strategie di hedge "smart"  per restare "a galla".
La stretta o per meglio dire  lo "Squeeze"  è  in pieno svolgimento ! 

Grafici da  P&P, March, 2011

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