Bunker Fuels oggi e domani

Benvenuto nel Blog dedicato ai carburanti navali, anche chiamati Bunker Fuels,
una famiglia di prodotti che in Italia vende 3,4 milioni di tonn/anno corrispondenti al 5% del consumo totale di prodotti petroliferi del Paese (dati 2009). Poca cosa in rapporto al turnover delle navi nei porti nazionali, pochissima se confrontata con gli erogati marina di altri Paesi UE (Rotterdam 13,4mln di tonn, Gibilterra 4,5 Pireo 3,2 ecc). Segno di scarsa efficienza/ competitività del sistema di rifornimento italiano. Trascurato dalle Oil-Companies che non hanno investito in questo business, svalorizzato da Clienti Navali attenti solo al prezzo più basso.

Ma questo Blog è sopratutto rivolto al futuro, ormai vicino. Già impegnato a usare fuels a basso zolfo in porto e nelle acque costiere il trasporto navale avrà un obbligo di decarbonizzazione anche globale, purtroppo con costi crescenti. L'offerta di carburanti alternativi a basso impatto (NLG, Biorinnovabili, ecc) e di Scrubbers (dispositivi di lavaggio dei gas di scarico) sono le due sole direttrici tecnologicamente mature oggi percorribili.

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sabato 11 giugno 2011

IFO ATZ previsti in ripresa dal 2015

La domanda navale di olio combustibile alto zolfo -dopo una forte contrazione iniziale a favore dei BTZ e dell'MGO- prenderà a risalire col 2015 quando i sistemi di lavaggio dei gas di scarico (Scrubbers) saranno diventati una scelta vantaggiosa, e continuerà a crescere all'aprirsi della forbice di prezzo tra MGO ed IFO. E' quanto prevede Robin Meech, MD di Marine&Energy Consulting intervenuto la scorsa settimana all'International Istambul Bunker Conference. Secondo Meech gli Scrubbers diventeranno standard di bordo "widespread" allorchè il sulphur cap del bunker marina sarà sceso a 0,50% su scala globale, obbiettivo che la roadmap IMO di riduzione degli SOx ha fissato al 2020 o al più tardi 2025. A quel punto anche l'istituzione di nuove aree ECA (dove l'MGO è d'obbligo) perderebbe significato e scopo. 

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