Più rapida del previsto la crescita degli ordini di unità navali alimentate a LNG, sulla scia di restrizioni econormative imminenti, prezzo del petrolio elevato e progresso tecnologico della propulsione a gas naturale criogenico. Le unità a LNG -operative ed in costruzione- che erano 48 a fine anno, sono passate a 63, escluse le circa 300 metaniere. E quanto rileva ZDC, analista marittimo texano, che punta il dito sulla implementazione del Tier III IMO fissato al 2015/16 come motivo trainante.
Non più solo short-sea-shipping in acque costiere e offshore service vessels dunque ma anche le RoRo e i portacontenitori a medio raggio entrano ormai nel perimetro del LNG come utenti potenziali, mentre Paesi nordeuropei e asiatici tra cui Giappone, Corea, Singapore si dotano della infrastruttura logistica di bunkeraggio e motoristi come Wartsila iniziano ad offrire ai cantieri navali soluzioni LNG integrate.
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