Bunker Fuels oggi e domani

Benvenuto nel Blog dedicato ai carburanti navali, anche chiamati Bunker Fuels,
una famiglia di prodotti che in Italia vende 3,4 milioni di tonn/anno corrispondenti al 5% del consumo totale di prodotti petroliferi del Paese (dati 2009). Poca cosa in rapporto al turnover delle navi nei porti nazionali, pochissima se confrontata con gli erogati marina di altri Paesi UE (Rotterdam 13,4mln di tonn, Gibilterra 4,5 Pireo 3,2 ecc). Segno di scarsa efficienza/ competitività del sistema di rifornimento italiano. Trascurato dalle Oil-Companies che non hanno investito in questo business, svalorizzato da Clienti Navali attenti solo al prezzo più basso.

Ma questo Blog è sopratutto rivolto al futuro, ormai vicino. Già impegnato a usare fuels a basso zolfo in porto e nelle acque costiere il trasporto navale avrà un obbligo di decarbonizzazione anche globale, purtroppo con costi crescenti. L'offerta di carburanti alternativi a basso impatto (NLG, Biorinnovabili, ecc) e di Scrubbers (dispositivi di lavaggio dei gas di scarico) sono le due sole direttrici tecnologicamente mature oggi percorribili.

Ogni visita, ogni contributo - anche critico - saranno benvenuti.
I due website collegati, che ti invitiamo a visitare sono accessibili liberamente cliccando sui due Logo qui a fianco

martedì 13 settembre 2011

U.S. Navy per un Green Strike Group

Background:
1) US Navy consuma 17 Mln di tonn/anno di cui 80% jet fuel e il resto gasolio.
2) l'attacco ai convogli rifornitori è causa n°1 delle molte casualties oversees.
3) target strategico è sostituire metà del fabbisogno con biocarburanti al 2020.
4) la Casa Bianca ed il Congresso sono schierati a favore del progetto.
5) le biotecnologie necessarie al progetto sono classificate "vitali" per la sicurezza
    nazionale e hanno per ciò una corsia preferenziale di finanziamento.
6) US Navy ha costituito partnership con una serie di produttori bio-high-tech.
Il Green Strike Group 
è la squadra navale completa di tutte le sue unità, svincolata da carburanti fossili in quanto sostenuta esclusivamente da energia di origine biorinnovabile e nucleare. Inizialmente il Gruppo avrà ancora una dipendenza dal petrolio dovendosi limitare a miscele 50/50 come ammesso dalle specifiche in corso, lo spostamento di domanda sul bio farà tuttavia da volano e stimolo per l'industria privata, che infatti ha già mobilitato risorse e sta passando velocemente da produzioni pilota a impianti su scala industriale. La US Navy prevede che la prima squadra navale "verde" possa prendere il largo a fine 2012 per operare dal 2016 e che il biocarburante aviomarina  abbia un parity price corrispondente a 80$/barile. Di seguito lo statement ufficiale dal sito istituzionale.

sabato 10 settembre 2011

Wartsila e Shell insieme sul LNG BKR

Accordo di cooperazione tra le due multinazionali per "promuovere e accelerare" l'uso di gas naturale liquefatto come carburante navale. "Il rifornimento di LNG alle unità che montano motori marini Wartsila a gas naturale sarà realizzato dalla Shell ad iniziate dagli scali USA sul Golfo del Messico  per poi estendersi gradualmente ad altre aree geografiche. Il progetto, pluriennale, testimonia della convinzione di entrambi i Partner che il gas naturale sia il prodotto bunker di elezione nel lungo periodo, la soluzione win-win in grado di ridurre contemporaneamente emissioni e costi operativi di gestione della nave." Questo il tono delle dichiarazioni rilasciate da Wartsila Ship Power e Shell Oil Company(USA) giovedì scorso all'annuncio della Partnership. 

Solar Sailor Ltd annuncia prototipo unmanned ad energia eolico/solare

La Compagnia australiana specialista in tecnologie di propulsione navale da fonte rinnovabile ha dato il via ad un progetto che, se coronato da successo, rivoluzionerebbe l'industria dello shipping. Si tratta di una unità oceanica autoalimentata, senza equipaggio e ad emissioni zero denominata UOV, dove l'eolico fornisce la spinta e il fotovoltaico eroga elettricità per i sistemi di navigazione ! 
Il "licence agreement" tra Solar Sailor Holdings che apporta esperienze e knowhow su UOV di piccola taglia e Forgacs Engineering Ltd (primario costruttore navale australiano) punta a realizzare il primo prototipo full-scale di questo tipo, una concept-vessel che può cambiare le regole di mercato dello shipping mondiale a detta di Robert Dane, CEO di Solar Energy e inventore di questa tecnologia.                   Per il comunicato ufficiale cliccare: http://www.solarsailor.com/images/media/newsroom/110902-PRESS-RELEASE-UOV-ForgacsSSGS-3.pdf

martedì 30 agosto 2011

ETS Avio apripista per lo Shipping ??

 riportiamo  da www.carbonpositive.net di venerdì scorso, 26 Agosto

<<The direction of a legal battle over the European Union’s regulation of airlines’ greenhouse-gas emissions, which has great implications for the maritime industry maybe revealed as soon as next month. The European Court of Justice is expected to deliver its initial findings in a case brought by US airlines against the UK Government and European Commission over the inclusion of international airlines in the EU Emissions Trading Scheme as soon as late September.
The international maritime industry has a lot at stake in this case. Brussels is also formulating a proposal to regulate GHGs from all shipping in the EU in much the same way. The chances of it successfully doing so will be heavily influenced by the outcome of the aviation case in Europe’s highest court. An initial ruling from the ECJ could come in September or October, although there are expectations the full course of legal action could carry over into next year, which takes beyond the date the regulation comes into force.
From January 1, Brussels will bring airlines into the EU ETS and require the surrender of emissions permits for every ton/km of CO2 emitted during operation on all internal and international flights to and from EU airports. Airlines, their trade associations and government transport officials in the US, China, India, Russia and the Asia-Pacific have railed against the move. Their key argument is that applying EU law to foreign airlines violates international law governing aviation, and violates the sovereignty of other nations. European airline associations are also putting the squeeze on Brussels, fearful that the intense lobbying by foreign governments and airlines will see the Commission bow to pressure and exempt foreign carriers, disadvantaging EU carriers. This appears unlikely, however, with provisions for exemption only available to those countries with similar emissions caps in place to the EU’s ETS.
In the face of at times furious attack, the European Commission appears to be sticking to its guns. It has consistently argued that it wants to see the aviation and maritime sectors in Europe subject to the same emissions controls as land-based emitters. Emissions from these sectors are expected to grow enormously worldwide over coming decades without controls. The Commission has long said it would look to implement market-based measures (likely emissions trading, or possibly a bunker levy) on international shipping to reduce emissions if no global agreement to do so emerges from the IMO or UNFCCC. The IMO has agreed the mandatory application of new energy efficiency design and operational standards for vessels, EEDI and SEEMP, but these measures do not cap or reduce emissions overall, only slowing their growth over the next 20 years. Because of this, Brussels’ position previously has been that EEDI and SEEMP would not be enough to stop it proceeding with its own regulation of shipping. It is currently expected to reveal a proposal in the second quarter of 2012 and aim for implementation around 2014.
However, if the US airlines case were successful, this would force the European Commission to reconsider similar action in shipping. An International Civil Aviation Organisation (ICAO) agreement earlier this year to reduce airline emissions growth also left it open for the EU to go ahead with inclusion of the sector in its ETS.>>

mercoledì 17 agosto 2011

SOCP pubblica la prima Guida agli EGCS (Exhaust Gas Cleaning Systems)

Ship Operations Cooperative Program (SOCP) è un raggruppamento no-profit tra operatori marittimi USA, unico nel suo campo, considerato la "voce" della shipping industry. Promuove competitività, efficienza, sicurezza e compliance ambientale della marineria staunitense attraverso studi, standard e tecnologie mirate e gode del sostegno dell'Amministrazione Marittima Federale. 
Sotto il suo patrocinio e con il contributo (anche economico) della U.S. Maritime Administration ha visto recentemente la luce la prima edizione della "Exhaust Gas Cleaning Systems Selection Guide", una rassegna davvero completa e ricca di raffronti economici tra tutti quei sistemi di lavaggio del gas di scarico navale (Scrubbers) che oggi per il 2015 rappresentano l'unica alternativa short-cut allo switch da Bunker Fuel ATZ a Gasolio per le unità che operano in aree ECA o le attraversano.
Ho ottenuto da SOCP copia completa del report e consenso a farne oggetto di analisi a condizione di segnalare links o inviare copia degli elaborati che ne dovessi trarre. Chi fosse interessato all'argomento può contattarmi via mail. La Guida, 38 pagine di testo e altrettante di tabelle e grafici, verrà aggiornata annualmente.

S.I.Ferry (NYC) si converte a Gas

Oltre 2 milioni di $ di fondi federali USA sono stati concessi alla Staten Island Ferry Company di New York  per finanziare un progetto pilota che convertirà a NLG uno dei traghetti che quotidianamente fanno la spola tra St Georges (Staten Island) e Whitehall St. (Lower Manhattan), un collegamento vitale che serve ben 20 milioni di passeggeri/anno.
Il gas naturale è considerato da molti il carburante navale di elezione per lo Short-Sea-Shipping che potendosi rifornire con molta frequenza riesce a non occupare troppo spazio per i serbatoi di bordo.
Il progetto è considerato una "triple-win" dalle Autorità locali le quali si aspettano riduzione dei costi operativi, miglioramento della qualità dell'aria e minore dipendenza da fonti fossili di importazione. Anche se organizzazioni come BIMCO hanno fatto notare che restano aperti interrogativi pesanti sull'alto costo della filiera necessaria a rendere disponibile il LNG in modalità Bunker. 

Obama lancia iniziativa da 510 mln $

Martedì 16.8 il Presidente USA ha annunciato che i Dipartimenti dell'Agricoltura, Energia e Marina investiranno fino a 510 milioni di dollari nella produzione di biocarburanti navali e aeronautici "drop-in" nell'arco dei prossimi tre anni, destinati all'aviazione e marina militare USA, ma anche all'impiego civile.
L'iniziativa si inquadra nella strategia che lo stesso Obama aveva presentato a Marzo con il nome assai significativo di "Blueprint for a Secure Energy Future " , di cui abbiamo già dato notizia a suo tempo.
Il comunicato ufficiale della Casa Bianca è visionabile cliccando:  http://m.whitehouse.gov/the-press-office/2011/08/16/president-obama-announces-major-initiative-spur-biofuels-industry-and-en