In una recente intervista concessa alla Reuters Jacob Sterling, responsabile clima e ambiente, ha dichiarato che Maersk affiancherebbe volentieri bio-fuels qualificati ai bunker petroliferi tradizionali se vi fosse certezza di continuità nella fornitura e se il prezzo di acquisto si collocasse tra quello dell'IFO e quello del MGO. "Abbiamo maturato una buona esperienza grazie alle sperimentazioni in navigazione e ci sentiamo pronti a introdurre biobunker in miscela nella routine operativa. Il rifornimento delle nostre unità è ormai una voce di spesa pesantissima nel conto economico di esercizio, la volatilità del prezzo ne fa inoltre una variabile di difficile governabilità. Nel contempo si stringe la vite della normativa internazionale sulle emissioni di SOx e di CO2. Tutto ciò spinge gli operatori verso carburanti alternativi a patto che siano sostenibili sul piano economico e su quello ambientale".
Ricordiamo che Maersk è leader mondiale con oltre 1.300 unità navali e che è anche in prima fila nella R&S di biofuels assieme a partner di peso come Wartsila, US Navy, ecc, con i quali ha testato una gamma notevole di prodotti da fonte rinnovabile.
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