Bunker Fuels oggi e domani

Benvenuto nel Blog dedicato ai carburanti navali, anche chiamati Bunker Fuels,
una famiglia di prodotti che in Italia vende 3,4 milioni di tonn/anno corrispondenti al 5% del consumo totale di prodotti petroliferi del Paese (dati 2009). Poca cosa in rapporto al turnover delle navi nei porti nazionali, pochissima se confrontata con gli erogati marina di altri Paesi UE (Rotterdam 13,4mln di tonn, Gibilterra 4,5 Pireo 3,2 ecc). Segno di scarsa efficienza/ competitività del sistema di rifornimento italiano. Trascurato dalle Oil-Companies che non hanno investito in questo business, svalorizzato da Clienti Navali attenti solo al prezzo più basso.

Ma questo Blog è sopratutto rivolto al futuro, ormai vicino. Già impegnato a usare fuels a basso zolfo in porto e nelle acque costiere il trasporto navale avrà un obbligo di decarbonizzazione anche globale, purtroppo con costi crescenti. L'offerta di carburanti alternativi a basso impatto (NLG, Biorinnovabili, ecc) e di Scrubbers (dispositivi di lavaggio dei gas di scarico) sono le due sole direttrici tecnologicamente mature oggi percorribili.

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venerdì 20 gennaio 2012

Misure anti-CO2 al vaglio della UE

La Commissione Europea ha iniziato a esaminare le opzioni normative utili a ridurre le emissioni navali ad effetto serra provenienti dallo shipping internazionale, "che minano la decarbonizzazione UE con il loro forte aumento" come ha dichiarato Connie Hedeegard, Commissaria all'ambiente. Le ozioni sul tavolo sono tre: ETS, Carbon Tax, e vincolo obbligatorio nave per nave. 
http://www.endseurope.com/27986/commission-consults-on-shipping-emissions
La UE dunque va avanti per la sua strada nonostante che IMO/MEPC l'anno scorso abbiano messo a segno il primo accordo globale in tema di energy efficiency (vedi post precedente). Misure evidentemente giudicate troppo deboli per essere in chiave con il target di riduzione dei GHG in Europa al 2020. 

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