Bunker Fuels oggi e domani

Benvenuto nel Blog dedicato ai carburanti navali, anche chiamati Bunker Fuels,
una famiglia di prodotti che in Italia vende 3,4 milioni di tonn/anno corrispondenti al 5% del consumo totale di prodotti petroliferi del Paese (dati 2009). Poca cosa in rapporto al turnover delle navi nei porti nazionali, pochissima se confrontata con gli erogati marina di altri Paesi UE (Rotterdam 13,4mln di tonn, Gibilterra 4,5 Pireo 3,2 ecc). Segno di scarsa efficienza/ competitività del sistema di rifornimento italiano. Trascurato dalle Oil-Companies che non hanno investito in questo business, svalorizzato da Clienti Navali attenti solo al prezzo più basso.

Ma questo Blog è sopratutto rivolto al futuro, ormai vicino. Già impegnato a usare fuels a basso zolfo in porto e nelle acque costiere il trasporto navale avrà un obbligo di decarbonizzazione anche globale, purtroppo con costi crescenti. L'offerta di carburanti alternativi a basso impatto (NLG, Biorinnovabili, ecc) e di Scrubbers (dispositivi di lavaggio dei gas di scarico) sono le due sole direttrici tecnologicamente mature oggi percorribili.

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mercoledì 18 gennaio 2012

2011: Consuntivo "Green" molto buono

              Cinque gli achievement più importanti ottenuti nel 2011:


1) Il varo da parte dell'IMO (15.7) di misure orientate alla riduzione dei GHG, globali e cogenti, poi tradotte in un nuovo capitolo dell'Annex VI della MARPOL. Previsti in campo dal 1.1.2013, gli interventi puntano al recupero di efficienza grazie a progettazione migliorativa, tecniche propulsive di maggiore rendimento ed infine a pratiche operative improntate ad energy management virtuoso.

2) L'affermazione del Bio-Fuel come candidato forte alla sostituzione del carburante tradizionale, artefice la marina militare USA spinta dal Pentagono. In Agosto il Presidente Obama aveva dato mandato e assegnato fondi (510Mln$) perchè entro il 2016  la US Navy dispiegasse un "green strike group" con portaerei, sottomarini ed altre unità alimentate da bio-carburante drop-in di seconda generazione. La forza contrattuale dei militari ha messo in moto R&S, produzione  e sperimentazioni, fino alla qualificazione dei biosostituti dell' F-76 (naval distillate) e del JP-5 (jetfuel alto flash). 

3) L'introduzione del LNG come bunker fuel, con la prima petroliera e il più grande RoRo alimentati a gas naturale liquefatto entrati in servizio nel Baltico. Una analisi resa pubblica a metà Dicembre  anticipa che la propulsione a LNG conoscerà uno sviluppo enorme potendo contare su una potenzialità di 10.000 utenze marina al 2020.

4) la Convenzione Internazionale per il controllo e la gestione delle acque di zavorra e dei sedimenti a Novembre ha raggiunto il numero di ratifiche nazionali (30) ed è vicina al secondo traguardo (i Paesi ratificatori devono rappresentare il 35% del tonnellaggio mondiale) raggiunto il quale avrà efficacia globale globale. Sono oltre 40.000 le navi che si stima dovranno installare o upgradare impianti di trattamento acqua a bordo per ottemperare alla Convenzione entro il 2020.

5) Slow-Steaming: con la navigazione a velocità ridotta -che ha diminuito il consumo specifico- la flotta mondiale ha contribuito all'abbattimento della CO2, del SOx, del NOx e della fuliggine (black carbon) in misura valutata 7-8%. A Dicembre BIMCO ha pubblicato uno standard di Charter Party che contiene una clausola di slow e super-slow steaming

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